Fattura elettronica: pubblicata la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate

E’ disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate una nuova guida per illustrare la nuova procedura e gli strumenti per l’emissione, l’invio e la conservazione dei nuovi documenti fiscali digitali

La guida e’ uno strumento utile per tutti gli operatori IVA coloro che dal 1° gennaio 2019, dovranno fatturare le cessioni di beni e le prestazioni di servizi in modalità elettronica.

Nella sezione “Fatture elettroniche e corrispettivi” c’è la possibilità di consultare sia una guida pratica sulla fatturazione elettronica, sia un collegamento a due video tutorial presenti sul canale Youtube dell’Agenzia e una pagina con i servizi gratuiti per predisporre, inviare, conservare e consultare le fatture elettroniche. E’ disponibile infine un link per consultare la normativa, la prassi e il provvedimento con tutte le specifiche tecniche per l’emissione e il ricevimento dei documenti fiscali digitali.

L’obbligo di emissione della fattura elettronica verso la PA a partire dal 31 marzo 2015

testata_fatturazione_pa_630x144A partire dal 31 marzo 2015 l’obbligo di emettere, trasmettere, gestire e conservare le fatture elettroniche è esteso a tutte le Pubbliche Amministrazioni. Infatti, Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, gia’ partire dal 6 giugno 2014, non potevano più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, a partire dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali. Trascorsi 3 mesi da questa datale PA non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma elettronica.

Il processo di fatturazione verso la Pubblica Amministrazione si articola come di seguito evidenziato: Continua a leggere

Svalutazione semplificata per le PMI

FNCLo staff di “Business&Impresa” segnala una pubblicazione a cura della Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha diffuso la circolare del 15 marzo 2015 dal titolo “La svalutazione delle immobilizzazioni tecniche alla luce dell’OIC 9, svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali: problematiche tecniche ed operative”. Il documento è scaricabile dal link evidenziato in basso.

La circolare è dedicata all’analisi applicativa dell’OIC 9, Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Al momento questo OIC rappresenta sicuramente uno dei documenti più innovativi tra quelli pubblicati dall’Organismo Italiano di Contabilità nella sua revisione dei Principi contabili nazionali.

La circolare presta anche particolare attenzione alla capacità d’ammortamento, considerata anche la rilevanza che tale tecnica può assumere per le realtà aziendali di piccole e medie dimensioni.

  Scarica il documento in formato PDF  pdf_icona

Reverse charge anche per i servizi di pulizia a partire dal 2015

cleaning-servicesPer effetto della Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014 pubblicata in G.U. del 29 dicembre 2014) a partire dal 1 gennaio 2015, si modificano – tra l’altro – le regole per la fatturazione dei servizi di pulizia. La Legge di Stabilità ha infatti ampliato la possibilità di utilizzo del reverse charge previste nell’articolo 17, comma 6, del D.P.R. n. 633/1972.

Il meccanismo del “reverse charge” rappresenta una deroga alle regole ordinarie del sistema dell’IVA in quanto l’obbligo di assolvere l’imposta è in capo al cessionario o committente dell’operazione, mentre il cedente emette fattura senza applicazione dell’imposta, indicando sulla stessa che l’operazione è effettuata in base a “reverse charge”. Il soggetto cliente dovrà integrare il documento ricevuto con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, annotandola sia nel registro delle fatture emesse sia nel registro degli acquisti. Quindi l’imposta, registrata sia a debito che a credito, nella sostanza è neutra per il cliente. Continua a leggere

Interessi Legali 2015: dall’1% allo 0,5%

tasso-di-interesseDal 01 gennaio 2015 il tasso degli interessi legali – ex articolo 1284 del Codice Civile – si ridurrà dall’1% allo 0,5% per effetto del Decreto dell’ 11/12/2014, pubblicato nella G.U. n. 290 del 15 dicembre 2014, del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha la facoltà di modificare il tasso di interesse legale, con decreto da emanarsi non oltre il 15 dicembre, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno (articolo 2, comma 185, legge 662/1996). Se entro tale data non è fissata la nuova misura del saggio, questo rimane invariato per l’anno successivo.

Ricordiamo che tale riduzione ha, tra l’altro, effetti positivi sulle somme da versare a titolo di ravvedimento operoso. In caso di ravvedimento, infatti, oltre alle somme dovute e alle sanzioni, sono dovuti gli interessi legali. Per effetto di tale riduzione, ovviamente, gli eventuali interessi saranno computati nella misura dell’1% annuo fino al 31 dicembre 2014, e nella nuova misura dello 0,5% a partire da gennaio 2015.

Applati: abrogata la responsabilità solidale negli appalti

Appalti e responsabilitàIl Decreto Semplificazioni fiscali 2014 elimina definitivamente il regime della responsabilità tributaria nei contratti di subappalto, e al regime sanzionatorio gravante sul soggetto committente abrogando i commi da 28 a 28-ter dell’articolo 35 del Dl n. 223/06 introdotti dal D.L. n. 83/12. Questi articoli prevedevano che, in caso di appalto di opere o di servizi, l’appaltatore rispondesse in solido con il subappaltatore delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore all’Erario in merito alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto.

Tale responsabilità solidale poteva essere evitata soltanto se l’appaltatore avesse provveduto alla verifica che gli obblighi fossero stati effettuati. Avevamo già trattato l’argomento in un precedente articolo a cui si rimanda per approfondimenti – Appalti di opere forniture e servizi: nuove regole in materia di responsabilità. Continua a leggere

Apple SIM: la vera rivelazione e rivoluzione di casa Apple. Nuovo mercato?

Apple SimUna delle principali novità rimaste nascoste durante la presentazione degli IPAD Air 2 e Mini 3 da parte di Tim Cook lo scorso 16 ottobre è la nuova SIM Apple. Si tratta di forse dell’aspetto più rivoluzionario proposto da Apple e capace di rivoluzionare il mercato della telefonia.

La SIM Apple è una sim card marchiata Apple  non collegata ad un operatore telefonico, che darà agli utenti la possibilità di scegliere e cambiare liberamente il proprio gestore in base alla tariffa più conveniente per le proprie esigenze. Al momento si applica solo al piano dati degli IPAD.

Si legge sulla pagina ufficiale americana di Apple: “La Apple Sim ti dà la flessibilità di scegliere fra una varietà di piani a breve termine di operatori selezionati negli Stati Uniti e Regno Unito direttamente dal tuo iPad, così in relazione alle tue esigenze, puoi scegliere il piano che funziona meglio per te, senza impegni a lungo termine. E quando sei in movimento hai anche la possibilità di scegliere un piano dati di un operatore locale per la durata del tuo viaggio“. Continua a leggere

Legge di stabilità : da gennaio 2016 possibile aumento dell’IVA

IVAUna delle sorprese delle bozze di legge della Stabilità 2015 riguarda l’incremento delle aliquote IVA a partire dal 2016. L’origine della misura è l’attivazione della clausola di salvaguardia inserita nella Legge di Stabilità 2014 (L. 147/2013). L’incremento dovrebbe riguardare sia l’aliquota IVA ordinaria del 22% – spalmato su tre anni – che l’aliquota IVA agevolata del 10% – spalmato su due anni –  e dovrebbe essere efficace dal 2016. Al momento non è stato ancora dettagliato l’ammontare dell’incremento ma certo è che, anche limitato a un punto percentuale l’aggravio, così come ora è formulata la disposizione, sarà automatico a partire dal 2016 e se anche con un aumento di un solo punto percentuale porterà il valore dell’aliquota più alta al 25% per il 2018, una misura che non va propriamente nella direzione di spingere verso i consumi e di ridurre la pressione fiscale.

Ricordiamo che nell’ottica di recuperare gettito fiscale, il legislatore ha già ritoccato ben due volte le aliquote IVA negli ultimi anni, limitandosi ad aumentare esclusivamente l’aliquota IVA ordinaria: prima nel 2011 (D.L. 138/2011, conv. con mod. L. 148/2011) e successivamente nel 2013 (art. 11, co. 1, D.L. n. 76/2013) è stato previsto rispettivamente l’aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al 21% e dal 21% al 22%. Continua a leggere

Addio CUD: dal 2015 arriva la Certificazione Unica. Novità anche per i professionisti

modello-CUD-2014-compilabileL’agenzia delle Entrate ha diffuso il 26 settembre 2014 la prima bozza del modello di Certificazione Unica (Cu 2015) che manda in pensione il tradizionale modello CUD e farà confluire in un unico documento tutti i redditi corrisposti nel 2014: non solo, quindi, quelli di lavoro dipendente e assimilati, ma anche quelli finora certificati in forma libera.  Il modello di Certificazione Unica diventa, infatti, anche la certificazione per i redditi erogati a lavoratori autonomi (nella specie, professionisti), percettori di provvigioni comunque denominate e percettori di redditi diversi soggetti a ritenuta, a titolo d’acconto o di imposta.

La prima novità della Cu 2015 è che i sostituti, oltre che consegnare la certificazione ai percettori, dovranno anche trasmetterne i dati all’Agenzia entro il 9 marzo 2015 (il 7, data di scadenza dell’obbligo, cade di sabato).

Con la “Certificazione Unica” i sostituti d’imposta compileranno un solo frontespizio contenente i propri dati, le informazioni anagrafiche del contribuente e il prospetto dei figli e degli altri familiari a carico del dipendente o pensionato in relazione ai quali sono state riconosciute le detrazioni per carichi di famiglia.

La sezione dei professionisti e degli agenti e rappresentanti di commercio richiede, invece, fra gli altri dati, il totale delle somme corrisposte, l’importo non soggetto a ritenuta, le spese rimborsate, l’imponibile e le ritenute di anni precedenti, i contributi previdenziali sia a carico del sostituto che del sostituito.

Locazione non abitativa: se non prevista la rivalutazione ISTAT non spetta

tasso-di-interesseLa Cassazione, in una recente sentenza – Cass. sent. n. 11675/14 del 26.05.2014 –  ha precisato  che per

  • Locazioni uso abitativo: l’aumento in base all’indice ISTAT è dovuto per legge, in modo automatico e anche in assenza di previsione nel contratto, solo per il caso delle locazioni ad uso abitativo, ma deve essere richiesto dal locatore: pertanto, se tale richiesta non è mai stata fatta, esso non spetta.
  • Locazione non abitativa: l’aumento non può essere richiesto se non previsto nel contratto (a differenza, invece, di quanto accade con la locazione a uso abitativo). E’ bene quindi ricordarsi sempre di inserire, tra le clausole, l’obbligo di aggiornare il canone in base all’aumento ISTAT.

Le parti sono libere di determinare l’aggiornamento Istat o meno, ma se non lo fanno non esiste modo di tornare indietro se non sottoscrivendo un nuovo contratto.

Ricordiamo infine che è sempre necessaria la richiesta di aggiornamento inoltrata da parte del locatore per far sorgere il diritto all’aumento. In altre parole, il locatore può pretendere il canone aggiornato solo dal momento di tale richiesta. Se in passato non ha avanzato tale richiesta, si perde il diritto al pagamento degli arretrati. Questo è applicabile in egual modo sia per le locazioni ad uso abitativo che a quello non abitativo.