Addio CUD: dal 2015 arriva la Certificazione Unica. Novità anche per i professionisti

modello-CUD-2014-compilabileL’agenzia delle Entrate ha diffuso il 26 settembre 2014 la prima bozza del modello di Certificazione Unica (Cu 2015) che manda in pensione il tradizionale modello CUD e farà confluire in un unico documento tutti i redditi corrisposti nel 2014: non solo, quindi, quelli di lavoro dipendente e assimilati, ma anche quelli finora certificati in forma libera.  Il modello di Certificazione Unica diventa, infatti, anche la certificazione per i redditi erogati a lavoratori autonomi (nella specie, professionisti), percettori di provvigioni comunque denominate e percettori di redditi diversi soggetti a ritenuta, a titolo d’acconto o di imposta.

La prima novità della Cu 2015 è che i sostituti, oltre che consegnare la certificazione ai percettori, dovranno anche trasmetterne i dati all’Agenzia entro il 9 marzo 2015 (il 7, data di scadenza dell’obbligo, cade di sabato).

Con la “Certificazione Unica” i sostituti d’imposta compileranno un solo frontespizio contenente i propri dati, le informazioni anagrafiche del contribuente e il prospetto dei figli e degli altri familiari a carico del dipendente o pensionato in relazione ai quali sono state riconosciute le detrazioni per carichi di famiglia.

La sezione dei professionisti e degli agenti e rappresentanti di commercio richiede, invece, fra gli altri dati, il totale delle somme corrisposte, l’importo non soggetto a ritenuta, le spese rimborsate, l’imponibile e le ritenute di anni precedenti, i contributi previdenziali sia a carico del sostituto che del sostituito.

Natalità mortalità imprese italiane: +36mila imprese tra aprile e giugno, 1 su 3 al Sud

ministero-dello-sviluppo-economico-300x225Lo staff di “Business&Impresa” segnala una pubblicazione relativa alla nati-mortalità delle imprese italiane nel II trimestre 2014 fotografati attraverso Movimprese: si tratta della rilevazione trimestrale condotta sui Registri delle imprese delle Camere di commercio italiane da Unioncamere-InfoCamere,

Dall’analisi emerge, tra l’altro, che tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio hanno ricevuto quasi 97 mila domande di iscrizione, dato più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi 10 anni, a fronte di poco più di 61 mila richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti (solo nel 2010 le chiusure furono inferiori). Il saldo del secondo trimestre del
2014 è pertanto positivo per 35.704 unità, 9.619 in più (il 37%) rispetto al secondo trimestre del 2013.

Guardando alla forma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014 vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui si deve il 45,1% dell’intero saldo (16.103 imprese, a fronte delle 6.805 dello scorso anno). Da segnalare come, di queste imprese, oltre il 50% (8.160) siano di italiani e solo il 44% (7.079) di cittadini extra-comunitari.

Dall’analisi condotta emerge chiaramente la reazione a fatica del nostro tessuto imprenditoriale. Auspico un intervento serio in materia di politiche di crescita da parte della nostra classe politica incluso una riforma seria delle Camere di Commercio che a mio avviso dovrebbero essere riformate al fine di rendere più efficace la politica di sostegno alle imprese su tutto il territorio tenendo conto delle specificità dello stesso.

Si rimanda al documento per maggiori approfondimenti. Il documento è scaricabile disponibile su www.infocamere.it

Nuove linee da parte dell’OIC per i bilanci 2014

OICL’Organismo italiano di contabilità (OIC) ha compiuto un’importante opera di revisione dei principi contabili, gli strumenti che aiutano professionisti e imprese alla corretta redazione dei bilanci di esercizio e consolidati nel rispetto della normativa italiana.

Nel giro di poche settimane è stata infatti diffusa la nuova versione di 19 su 29 principi.

Il 5 Agosto 2014, l’Oic ha infatti pubblicato 16 principi contabili revisionati che si applicano già a partire dai bilanci relativi all’esercizio 2014. Il pacchetto si aggiunge ai nuovi  Oic 15, 20 e 21 la cui pubblicazione e’ avvenuta in a fine giugno 2014.

All’appello manca soltanto l’Oic 24, relativo alle immobilizzazioni immateriali. I principi Oic 1 e Oic 27 sono stati soppressi, mentre non sono stati revisionati i principi Oic 11, Oic 30 e quelli da Oic 2 a Oic 8. Continua a leggere

Sindaci fuori dalle S.r.l.

spesometro 2014Il Decreto Competitività (D.L. 91/2014 convertito dalla L. 116/2014 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 20.08.2014) ha previsto la definitiva abolizione dell’obbligo per le S.r.l. di nominare un organo di controllo o un revisore unico se tale obbligo scaturiva esclusivamente dai requisiti richiesti in materia di capitale sociale. Per le altre novità in materia di S.p.A. si rimanda ad altro post pubblicato su questo blog – S.p.A.: ridotto il capitale sociale minimo.

L’obbligo di nomina dell’organo di controllo rimane soltanto nei casi previsti dal comma 3, dell’articolo 2477 del c.c., e cioè quando la S.r.l. :

  1. è tenuta alla redazione del bilancio consolidato;
  2. controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;
  3. per due esercizi consecutivi ha superato almeno due dei limiti previsti dall’articolo 2435-bis del c.c., che regolamenta il bilancio in forma abbreviata. I limiti riguardano il totale attivo, 4,4 milioni di euro, i ricavi delle vendite 8,8 milioni di euro e massimo 50 dipendenti in media occupati durante l’esercizio.

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S.p.A.: ridotto il capitale sociale minimo

erogazioni_liberali_2012Il Decreto Competitività (D.L. 91/2014 convertito dalla L. 116/2014 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 20.08.2014) ha confermato le novità riguardanti la riduzione del capitale sociale minimo occorrente per la costituzione di una Società per Azioni, che passa da Euro 120.000 ad Euro 50.000.

L’attuale versione dell’art. 2327 ante decreto del codice civile dispone che “la società per azioni deve costituirsi con un capitale non inferiore ad Euro 120.000 ”.L’art. 2454 del codice civile prevede, inoltre,  che la medesima disposizione si applica per le SAPA.  Per quanto riguarda le S.r.l. gli articoli 2463 e 2463 – bis del codice civile prevedono che il capitale sociale minimo per la costituzione sia pari ad Euro 10.000. Ricordiamo che e’ prevista la possibilità di costituzione di S.r.l. con 1 solo euro. Inoltre, per le S.r.l. semplificate il capitale minino deve essere almeno pari a 1 euro e inferiore all’importo di 10.000 euro di cui sopra.

È evidente che la finalità della modifica normativa è incentivare la costituzione di SPA.

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Locazione non abitativa: se non prevista la rivalutazione ISTAT non spetta

tasso-di-interesseLa Cassazione, in una recente sentenza – Cass. sent. n. 11675/14 del 26.05.2014 –  ha precisato  che per

  • Locazioni uso abitativo: l’aumento in base all’indice ISTAT è dovuto per legge, in modo automatico e anche in assenza di previsione nel contratto, solo per il caso delle locazioni ad uso abitativo, ma deve essere richiesto dal locatore: pertanto, se tale richiesta non è mai stata fatta, esso non spetta.
  • Locazione non abitativa: l’aumento non può essere richiesto se non previsto nel contratto (a differenza, invece, di quanto accade con la locazione a uso abitativo). E’ bene quindi ricordarsi sempre di inserire, tra le clausole, l’obbligo di aggiornare il canone in base all’aumento ISTAT.

Le parti sono libere di determinare l’aggiornamento Istat o meno, ma se non lo fanno non esiste modo di tornare indietro se non sottoscrivendo un nuovo contratto.

Ricordiamo infine che è sempre necessaria la richiesta di aggiornamento inoltrata da parte del locatore per far sorgere il diritto all’aumento. In altre parole, il locatore può pretendere il canone aggiornato solo dal momento di tale richiesta. Se in passato non ha avanzato tale richiesta, si perde il diritto al pagamento degli arretrati. Questo è applicabile in egual modo sia per le locazioni ad uso abitativo che a quello non abitativo.

E’ già tempo di Spesometro

spesometro 2014Non sono ancora passati 3 mesi dall’invio dello spesometro 2013 relativo all’anno di imposta 2012 che i soggetti passivi IVA devono effettuare nel mese di aprile, l’invio della comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA registrate nell’anno 2013.

I contribuenti IVA mensili sono infatti chiamati ad effettuare l’invio dello spesometro 2014 entro il 10 aprile 2014. Tutti gli altri lo dovranno inviare entro il 20 aprile (termine prorogato al 22 data la Santa Pasqua).
La presentazione deve essere presentata esclusivamente per via telematica direttamente o tramite un intermediario abilitato.

Per lo spesometro 2014, è stato predisposto uno software e modello specifico, che dal 28 febbraio 2014 è obbligatorio utilizzare anche per l’invio delle comunicazioni black list.

Il mancato invio o l’invio con dati errati è sanzionato con un importo che va da 258 a 2.065 euro. E’ comunque consentito l’utilizzo del ravvedimento per sanare le irregolarità mediante il pagamento di una sanzione ridotta di 86 euro, da pagare mediante F24.

Affitti tracciabili? Come non detto: si torna al contante

affitti in contantiCambiare tutto per non cambiare niente. E’ quanto emerge dal chiarimento in materia di canoni di locazione di unità abitative fornito dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze a seguito delle richieste di chiarimento pervenute dall’Agenzia delle Entrate.

La legge di Stabilità per il 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) si è occupata, tra le altre cose, dei pagamenti delle locazioni, stabilendo all’articolo 1 comma 50 che i pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative, fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l’ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore.

Avevamo già trattato l’argomento  – ora superato – in questo post: Legge di stabilità 2014: novità in materia di pagamento affitti Continua a leggere

Operazioni escluse art. 15 DPR 633/72. Analisi principali aspetti.

ivaLa disciplina IVA (DPR 633/72) elenca nell’art. 15 le operazioni escluse  dal calcolo della base imponibile. Vediamo nello specifico i casi di esclusione analizzandole nello specifico.

Ricordiamo che tali operazioni, pur essendo fuori dal campo dell’applicazione dell’IVA, devono comunque essere indicate in fatture specificando che l’esclusione è operata ai sensi dell’art 15 del DPR 633/72.

Ai sensi dell’art. 15 del DPR 633/72 abbiamo che:

Articolo 15 – Esclusioni dal computo della base imponibile

Comma 1: Non concorrono a formare la base imponibile:
1) le somme dovute a titolo di interessi moratori o di penalità per ritardi o altre irregolarità nell’adempimento degli obblighi del cessionario o del committente;
2) il valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono in conformità alle originarie condizioni contrattuali, tranne quelli la cui cessione è soggetta ad aliquota più elevata;
3) le somme dovute a titolo di rimborso delle anticipazioni fatte in nome e per conto della controparte, purché regolarmente documentate;
4) l’importo degli imballaggi e dei recipienti, quando ne sia stato espressamente pattuito il rimborso alla resa;
5) le somme dovute a titolo di rivalsa dell’imposta sul valore aggiunto.


Comma 2. Non si tiene conto, in diminuzione dell’ammontare imponibile, delle somme addebitate al cedente o prestatore a titolo di penalità per ritardi o altre irregolarità nell’esecuzione del contratto.

Analizziamo l’articolo nei suoi principali aspetti. Continua a leggere

Legge di stabilità 2014: novità in materia di pagamento affitti

affitti in contantiDal 01 gennaio 2014 è in vigore il divieto di pagare in contanti l’affitto di abitazioni, comprese le locazioni turistiche, transitorie e a studenti universitari. L’obbligo riguarda solo il canone di locazione dell’abitazione, e sono quindi esclusi i pagamenti dei canoni di locazione di negozi, uffici e in generale ogni immobile che non abbia destinazione abitativa. Esclusi anche gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

I box auto, se sono una pertinenza dell’abitazione, devono essere considerati al pari di un immobile abitativo: vige dunque l’obbligo della tracciabilità.

Tale obbligo vige anche per gli stranierei che dovranno effettuare i pagamenti dei canoni con mezzi tracciabili.

Tale l’obbligo vale a prescindere dall’ammontare del canone di locazione: in questo caso non vige il tetto di 1.000 euro per il pagamento in contanti previsto dalle norme antiriciclaggio.

Dal primo gennaio 2014 è quindi necessario utilizzare altri mezzi di pagamento diverso dal contante e in grado di assicurare la tracciabilità dei pagamenti quale bonifico bancario, assegno bancario non trasferibile e assegno circolare tra gli altri.

—> Si veda aggiornamento del 5 febbraio 2014 pubblicato in questo post: Affitti tracciabili? Come non detto: si torna al contante