Affitti tracciabili? Come non detto: si torna al contante

affitti in contantiCambiare tutto per non cambiare niente. E’ quanto emerge dal chiarimento in materia di canoni di locazione di unità abitative fornito dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze a seguito delle richieste di chiarimento pervenute dall’Agenzia delle Entrate.

La legge di Stabilità per il 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) si è occupata, tra le altre cose, dei pagamenti delle locazioni, stabilendo all’articolo 1 comma 50 che i pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative, fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l’ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore.

Avevamo già trattato l’argomento  – ora superato – in questo post: Legge di stabilità 2014: novità in materia di pagamento affitti

La circolare 5 febbraio 2014, prot. 10492 del Dipartimento del Tesoro ha pero’ nuovamente rimescolato le carte precisando:

– che il limite di 999,99 è l’unico che rileva ai fini delle sanzioni previste dal D.Lgs. 231-2007 (Antiriciclaggio);

– che il fine della tracciabilità delle transazioni in contanti tra inquilino e proprietario e dell’asseverazione dei patti contrattuali per l’ottenimento di agevolazioni e detrazioni fiscali sarà soddisfatto con una prova documentale idonea ad attestarle in modo chiaro e inequivocabile (per dirla in altro modo è sufficiente una ricevuta d’affitto).

Quindi il pagamento dei canoni di locazione di unità abitative può avvenire in contanti per importi inferiori a 1.000 euro ma alla fondamentale condizione che sia fornita la prova documentale idonea ad attestare la che una determinata somma di denaro contante e’ pagata a titolo di canone di locazione.

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